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mercoledì 9 maggio 2012

Incentivi per le auto elettriche a partire dal 2013

Un mercato risibile, per ora, quello delle auto elettriche in Italia: i volumi sono ridottissimi fino a questo momento. Quali i motivi? Prezzi alti, pochi punti di ricarica e assenza di incentivi. Almeno fino al 2013, anno in cui il nostro paese, grazie agli aiuti statali, potrebbe improvvisamente scoprire il suo lato più verde.

289 veicoli immatricolati nel 2011, su un totale di circa 1.750.000: il mercato delle auto elettriche non è certo uno dei più vivi e interessanti, almeno per quanto riguarda il nostro Paese. I motivi? Molteplici: il prezzo di partenza mediamente elevato, la scarsa comunicazione in termini di vantaggi e ritorni economici sul lungo periodo, l'assenza di una rete di infrastrutture per la ricarica e, soprattutto, la mancanza di incentivi economici ai quali noi italiani siamo particolarmente sensibili.

La vera novità è, però, che questi per ora ipotetici incentivi per le auto elettriche potrebbero presto diventare realtà. Quanto presto? Addirittura nel 2013, almeno secondo quanto dichiarato dall'onorevole Agostino Ghiglia, firmatario di uno dei disegni di legge che li introdurrebbero, durante una recente intervista al sito corriere.it. Queste condizioni, come è evidente, porterebbero a un incremento sostanziale delle vendite di auto elettriche che potrebbero, ammesso e non concesso che l'iniziativa vada in porto, raggiungere entro il 2015 una decisamente rispettabile quota del 10% sul totale del parco circolante.

La cifra da raccogliere per rendere credibile l'ipotesi di incentivi statali è compresa tra i 60 e i 100 milioni di euro. "C'è la disponibilità - ha proseguito l'onorevole Ghiglia, sottosegretario del ministro per l'ambiente Clini - e in un mese circa le norme potrebbero diventare legge, aprendo la strada al macroprovvedimento".

Interessante, poi, il punto di vista di Fulvia Fazio (Enel) che attribuisce il problema della carenza di "colonnine di ricarica" (sono circa 500 in tutta Italia) alla scarsità - fino a questo momento - della domanda. "Superare il fabbisogno sarebbe un autogol - ha dichiarato - mentre procedere in sintonia con l'espansione del parco auto permetterà di seguire l'evoluzione tecnologica delle colonnine stesse".